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martedì 1 febbraio 2011

Castelli e Chiese della Bassa Val Susa


                                                                       


Castello di Rivoli
Domenica 30 Gennaio 2011

Da tempo sognavo un reportage fotografico sotto la neve con soggetto tematico diverso dal mio solito cliché .Niente montagne ma chiese e castelli della Val Susa ricoperti di candida neve. Oggi è un’occasione unica, non dico irripetibile ma certo occorre tenere ben presente che le copiose nevicate non si ripetono frequentemente, poi quando il tempo è favorevole il mio raggio di azione si sposta verso l’alto. Alle 9,30 lascio la mia abitazione è mi dirigo sulla collina di Rivoli a fotografare il Castello, cosa che udite udite non avevo mai fatto in vita mia.
La costruzione del castello risale, con ogni probabilità, al X sec ma la sua esistenza è attestata la prima volta nel 1159, in un diploma con il quale l'imperatore Federico I Barbarossa cedeva i territori rivolesi, castello compreso, ai vescovi di Torino  Primo Savoia che ufficialmente entrò nella storia di Rivoli fu Amedeo IV. Nel 1330 Amedeo VI, detto "il Conte Verde" per il colore del mantello e della bardatura che utilizzava durante i tornei, spostò al Castello il Consiglio dei Principi, massimo organo amministrativo del contado.Dopo un periodo di declino, con il trattato di Cateau-Cambrésis del 1559 venne stabilito che il duca Emanuele Filiberto non potesse stabilirsi nella città di Torino, finché non avesse avuto un erede maschio e il duca fissò la sua residenza al Castello di Rivoli, il quale venne restaurato e modificato dall'architetto Ascanio Vittozzi. Il 12 gennaio 1562 nacque il tanto atteso erede, Carlo Emanuele I ed Emanuele Filiberto tornò a stabilirsi in Torino, novella capitale del ducato sabaudo.Qui in Rivoli Vittorio Amedeo II visse la sua pazzia all'interno del Castello: pur avendo abdicato in favore del figlio, non ne volle sapere di lasciare perdere gli affari del suo regno e cercò di spodestare Carlo Emanuele III, il quale, di concerto con un suo ministro decise di rinchiudere il padre nella residenza rivolese.
Per l'occasione l'edificio venne nuovamente modificato: vennero messe grate alle finestre e venne chiuso l'accesso alla Manica Lunga Oggi dopo essere diventato proprietà del comune  e ristrutturato ospita un prestigioso Museo di arte contemporanea
Precettoria di S.Antonio di Ranverso

Dopo aver scattato alcune foto al castello  mi dirigo verso Rosta, sotto una fitta nevicata con poche auto in circolazione conseguenza del blocco del traffico  e degli ipermercati chiusi.In 15 minuti raggiungo il posteggio antistante la Precettoria di S.Antonino di Ranverso; anche qui tanto per cambiare non ho mai fatto foto invernali malgrado sia passato davanti centinaia di volte. Trattasi di un assieme di edifici composto dalla chiesa del XII secolo e il vicino ospedaletto che ospitava infermi , affetti da peste, e dal fuoco di S.Antonio All’interno della chiesa un pentittico del pittore Defendente Ferrari,e affreschi di Giacomo Jaquerio.
Castello di Avigliana
Scatto poche foto causa la presenza di altri fotografi che mi disturbano e mi dirigo verso Avigliana dove avrei piacere di visitare il Castello situato sul monte Pezzulano; salgo quindi verso il centro storico che conosco bene in virtù delle mie frequentazioni giovanili in quella che si chiamava Pizzeria “Il Conte Rossodal nome dell’omonima piazza. Quanti ricordi di cene vissute con la mia ex coniuge e la mia figlia maggiore. Paradossalmente non sono mai salito al castello situato a circa 15 minuti di marcia, incredibile ma vero, oggi però ho deciso di rimediare.Attraverso velocemente  gli stretti viotoli seguendo i segnavia e un tratto finale di sentiero tra Pini  Neri per vedere quello che resta di questa fortificazione.
Trattasi di una fortificazione costruita  nel X secolo, ricevuto in dote dai Savoia nell’XI secolo a seguito del matrimonio tra Adelaide di Susa con Oddone di Moriana. Castello modernizzato, ricostruito e distrutto  ripetutamente dalle invasioni delle truppe francesi nel corso delle guerre del XVI e XVII secolo ,in particolare nel 1691 quando il maresciallo francese  Catinat lo fece distruggere con le mine. Ridotto a un rudere fu ancora usato come postazione difensiva ma non fu mai più ricostruito completamente
Castello Abbaziale di S.Ambrogio


Da Avigliana  centro mi dirigo poi verso il Lago Piccolo dove faccio un reportage fotografico sul Parco Naturale e poi attraverso la strada che costeggia il Lago grande passando dall’ex palude dei Mareschi e raggiungo S.Ambrogio  dove vorrei fotografare dal basso IL Castello Abbaziale che avevo notato in occasione dell’escursione alla Sacra di San Michele.Scatto dapprima alcune foto alla parrocchiale e sotto una fitta neve riesco a mettere  a fuoco come posso il  Castello abbaziale che  fu residenza degli Abati della Sacra nei secoli del XIII e XIV sec; subì gravi danni in seguito al saccheggio di una compagnia di ventura inglese nel 1363.Ricostruito, fu danneggiato una prima volta dai soldati francesi nel 1630, venne riparato e, danneggiato definitivamente, sempre dai francesi nel 1706.Da allora gli abitanti del paese iniziarono ad asportarne i materiali. 





Mi dirigo poi verso Chiusa S.Michele ,così avrò modo di visualizzare il un altro percorso che raggiunge da ovest  la Sacra di San Michele; anche qui il bel ricordo di una gara podistica dei miei figli  con podio per entrambi. Mi fermo proprio a fotografare la chiesa che nel lontano 2005 fu il punto di partenza di quella gara podistica a cui facevo allusione.Trattasi della Chiesa Parrocchiale di San Pietro Apostolo risalente al Sec.XVIII


Castello Medioevale di San Giorio di Susa





Casaforte



Parrocchiale di S.Giorgio





Dopo Chiusa S.Michele è la volta di S.Giorio di Susa situato a pochi chilometri di distanza.Il Castello Medioevale è il simbolo del paese Costruito con scapoli di pietra grezza, calcescisti e gneiss, viene fatto risalire al secolo XI Sec su preesistente struttura romana L'intera costruzione comprendeva il Castello Inferiore, di più modeste proporzioni, del quale tuttavia non restano che alcune rovine, tra cui uno spigolo della torre quadrata e di muri perimetrali del corpo centrale, privi di merli. Rimane ancora tutt'oggi intatta l'imponenza del Castello Superiore, costituito dalla Torre Rotonda e dal Maschio. La Torre rappresenta la parte più antica della fortificazione ed è quella che meglio ha resistito all'usura del tempo, mentre il Maschio, che risale al 1300, consisteva in una torre quadrata di 26 metri, di cui oggi rimangono pochi resti. Addossati al castello si possono ancora notare i resti delle antiche Mura di Cinta che si sviluppavano per una lunghezza complessiva di 500 metri.  valle del castello, al di fuori della cinta muraria e a ridosso del complesso parrocchiale, si erge la Domus Fortis o Casaforte che risale al XIV secolo e che è orlata di merli ghibellini, a coda di rondine, a differenza di quelli del castello che sono guelfi, ovvero quadrati e ciò avvalora la tesi secondo la quale tre feudatari di San Giorio, ci furono quelli fedeli al Papa e quelli fedeli all'imperatore. Il Castello e la Casaforte costituiscono, con il Campanile Romanico dell'XI secolo, con la Cappella di San Lorenzo (detta del Conte) e con il Monumento Nazionale di piazza Velino del secolo XIV il Pentagono monumentale di San Giorio. La cappella di San Lorenzo, 1328, sede distaccata del Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, è inserita a pieno titolo dei circuiti turistici e religiosi della Valle di Susa. Restaurata del 2000 offre ai visitatori, con i suoi affreschi ben conservati, uno spaccato di storia, arte e religiosità medievale. Adiacente al lato sud esiste una roccia coppellata di epoca celtica di grande interesse. È aperta al pubblico con visite guidate nei pomeriggi festivi da aprile a ottobre. Un affresco del 400, raffigurante San Giorgio che vince il drago, arricchisce la facciata della Cappella di San Sebastiano.a Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Giorgio Martire fu  edificata nel secolo XI e XII, poi successivamente ampliata nel 1836 e restaurata del 1983-84.A lato della parrocchia si può inoltre scorgere la Porta dl'Ort, risalente al XIII secolo. Ricco e variegato il patrimonio di piloni votivi, fontane e lavatoi, dislocati su tutto il territorio comunale.Mi dirigo poi verso Chianocco, un sito che frequento per la presenza dell’omonimo orrido presso il quale esiste un’antichissima chiesetta che non ho mai visto in altre occasioni pur passandoci vicino
Chiesa di S.Pietro Apostolo 


Residenza fortificata di Chianocco


In mezzo hai vigneti spogli di foglie  riesco a trovare finalmente a vederla ,trattasi della chiesa di S.Pietro Apostolo Le origini molto antiche della chiesa sono testimoniate da documenti dell'XI secolo che la menzionano come già esistente. È infatti segnalata sia nell'atto di fondazione di S. Giusto (1029), che nella donazione di Cuniberto alla Prevostura d'Oulx (1065). 
La chiesa venne poi distrutta da una alluvione nel
1694, dovuta allo straripamento del torrente Prebec e ricostruita nell'attuale sito, più in alto ed al sicuro, nel corso del XVII secolo, come ampliamento della cappella del castello. Della chiesa più antica restano solo, parzialmente interrati, il bel campanile romanico e il perimetro murario. La struttura, interamente costruita in pietra, è alleggerita da tre serie di bifore in successione verticale. Interessante anche il Castello di Chianocco, conosciuto anche come Casaforte Superiore, è un edificio risalente al XIII secolo, costruito sulla destra orografica del Torrente Prébec; si presenta come una solida costruzione medievale con funzioni abitative, logistiche e militari.
Esso è definito "castello" impropriamente, perché in realtà una
 residenza fortificata. Questo castello è stato residenza estiva della Marchesa Adelaide di Susa e del casato dei Biancamano, dai quali ebbe origine casa Savoia, tale circostanza è documentabile anche dai resti degli affreschi ancora visibili. 
In un'ala del Castello vi è il 
Museo dei Vecchi Mestieri, fedele riproduzione animata in miniatura dei mestieri esercitati in Valle di Susa nei primi del '900 ed altri manufatti di interesse culturale e locale.Ritorno ora sulla S.S in direzione Condove,nei pressi del quale  avevo notato da anni  i ruderi di un'antica fortificazione. 



Castello di Caprie Condove



I resti del  castello si trovano su un'altura dominante l'imbocco della valle tra il monte Pirchiriano e il Caprasio, a poca distanza dalla Dora Riparia e dal torrente Sessi, tra Caprie e Condove.Le notizie più antiche non già dell'edificio ma di un locale sistema difensivo sembrerebbero legate allo scontro tra Carlo Magno, re dei Franchi, e Desiderio, re dei Longobardi, avvenuto tra il 771 e il 774 alle Chiuse.In realtà è soltanto a partire dal XIII secolo che il Castello di Caprie (Castrum Capriarum) appare esplicitamente menzionato in una certifica notarile riguardante i territori dove i Conti di Savoia esercitavano i diritti di baronia. All’interno nel  XVII secolo fu edificata la cappella dedicata a Maria Assunta, ancora oggi ben conservata, e il maschio a pianta rettangolare, su più piani, prospiciente lo strapiombo del lato sud, di cui oggi restano solo i muri perimetrali.


Il giro sta volgendo al temine, per cui seguendo la strada del ritorno punto su Villardora dove esiste un castello in perfetto stato di conservazione

                                     IL castello dei Provana




                                      Chiesa S.Vincenzo e Anastasio

I primi documenti in cui è citato il Castello risalgono al 1287 e lo descrivono come formato da tre edifici distinti, ognuno abitato da una diversa famiglia feudale, titolare di un terzo del feudo. Nel XIV secolo i Savoia affidano il complesso alla famiglia Provana, che lo ristruttura trasformandolo da costruzione difensiva a dimora signorile in stile gotico. Alla famiglia Provana è da attribuirsi anche la costruzione della torre tonda e merlata, nella cui parte terminale erano situati 15 bacini ornamentali (oggi ne rimangono solo più 8).
Nel 
XVII secolo il Castello è stato nuovamente oggetto di modifiche, che gli hanno dato la sua forma attuale, e in parte è stato anche danneggiato da un incendio durante la Campagna del maresciallo Catinat per la presa di Avigliana (1691). Poco lontano la chiesa parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio che risale al XII secolo, ma nel corso degli anni ha subito numerosi rifacimenti, come si può dedurre da alcune date leggibili in varie parti dell'edificio.
Lo stesso campanile è stato più volte ritoccato, tanto che dalle forme ancora in 
stile gotico delle parti basse si passa alla cella campanaria, che porta la data del 1872 Potrei a questo punto dirigermi verso Rivoli, ma decido per una variante attraverso Trana e Villarbasse, siti più pertinenti alla Val Sangone che non la Val Susa per cui la documentazione fotografica a cronaca  verranno inseriti nell’area geografica specifica nel prossimo post.Certo per i più oggi è stata una giornata con tempo inclemente,per il sottoscritto invece un'altra "splendida giornata".



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